venerdì 1 ottobre 2010

Trinacria grida, ma nessuno l'ascolta...

Un anno. E' esattamente passato un anno da quel maledetto
1 Ottobre
che ha distrutto e devastato un territorio e la sua gente.
Trentadue morti e cinque dispersi.
Trentasette persone che non hanno più visto la luce del sole, e oggi, a distanza di un anno, mi chiedo ancora perchè.
E' stato facile puntare il dito contro l'abusivismo...."Costruite le case dove non le dovete costruire..."
Sarei quella che non sono se dicessi che l'abusivismo non c'entra nulla: l'abusivismo c'entra, lo vedo coi miei occhi tutti i santi giorni, ma non è solo quello. E' la totale incuria, è la totale assenza dello Stato che non s'interessa, che non vigila, affinchè la vita di chi abita questo pezzo di terra, non sia una roulette russa.
E oggi? Sapete qual'è la situazione oggi?
Oggi io apro i giornali locali e leggo di un sindaco che dichiara di dover metter mano ai fondi pro-alluvionati, per poter fornire lo scuolabus ai bimbi della propria comunità, perchè soldi non ce ne sono.
Incontro una signora in un negozio e mi dice che nonostante la sua casa sia stata parzialmente danneggiata e lei lì dentro non ha più potuto metterci piede, ha dovuto continuare a pagare la fornitura del gas nonostante tutto. E mi dice: "Perchè a L'Aquila lo Stato ha agito diversamente? Perchè noi siamo stati abbandonati al nostro destino?"
Leggo di una moglie che oggi, col viso scavato dal dolore, ha affidato al mare la foto di suo marito, un marito che non ha più visto dal 1° Ottobre, nè vivo nè morto.
E tutto questo dolore perchè? Forse perchè ci dia la forza per cercare e ottenere una svolta decisiva? Un cambiamento radicale che coivolga tutti, dai semplici cittadini alle autorità politiche?
A un anno di distanza dico NO, perchè NIENTE è stato fatto, NIENTE è cambiato.
E quando dico niente, mi riferisco alla REALE messa in sicurezza dell'intero territorio, un territorio la cui popolazione alla prime goccie d'acqua inizia a sdrotolare rosari  pregando che nessuno ci rimetta le penne.

Sono stati spesi 140 milioni di euro per far fronte alle prime fasi dell'emergenza e ora?
Pare ne servano altri 170 di milioni per ultimare la messa in sicurezza del territorio.
Ultimare? Cioè terminare? Ma perchè la messa in sicurezza è iniziata?
Forse buttare giù i resti delle case sventrate significa mettere il territorio in sicurezza?
E mi tocca pure stare  a sentire un imperatore che nel pieno del suo declino, ormai incapace di discernere, promette la costruzione del Ponte sullo Stretto, per risollevare le sorti di gente che deve lottare quotidianamente, per avere ciò che gli spetterebbe di diritto.

Guardo dalla finestra della mia camera: vedo la montagna e un pezzetto di mare.
Questa è la mia terra. La mia terra che si ribella e che chiede aiuto. Chi l'ascolterà?

12 commenti:

  1. Alle volte ( sempre più spesso per la verità ) mi viene da pensae che l'intera Italia si staccherà dal resto d' Europa e iniziaierà ad andare alla deriva....chissà dove...Come dici?? Stiamo già navigando? Mi sa che hai ragione.....e il timone è in mano ad un branco di  delinquenti malintenzionati....

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  2. questo è molto triste. Sai laila, a L'aquila nulla è cambiato, ho sentito di recente un servizio alla tv, 35000 persone sono ancora sfollate e la città non esiste più. Te la rigirano come vogliono, ma nulla è ancora stato fatto. I miei genitori sono andati di recente per vedere in che stato è e per catalogare in che categoria è la casa insieme alla protezione civile, li ha accolti la scritta della citta con su scritto "l'aquila" cancellata con un barattolo di vernice nero. La città vera, non la provincia, non esiste più, è un cumulo di macerie ancora adesso, e gli affitti delle case " integre" ha subito un aumento del 120%. Quindi c'è chi specula su persone che un tetto sotto la testa non ce l'hanno più:((((((Niente è cambiato, nè nella tua Sicilia e nè a L'aquila, anche se ti intortano facendoti vedere le belle casette nuove. E gli altri 35000 abitanti, e alle cugine di mio padre che stavano fino a pochi mesi fa nella tenda( adesso da parenti a roma)...ma a loro, la casa chi gliela ridà?

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  3. un posto molto emozionale...che dirti laila...tu continua a gridare e a lottare per la tua terra questo e' gia un inizio..ce ne fossero di giovani come te...che ogni giorno gridano le loro perplessita' la voglia di un futuro migliore...ce ne fossero....eh

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  4. a L'aquila in proporzione è successa la stessa cosa.cioè nulla o quasi...ti abbraccio!

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  5. Non lo ricordavo... ma ho visto proprio adesso il video che hai messo, caspita... una devastazione :( Purtroppo anche quando continuiamo a gridare al cambiamento, non sempre c'è qualcuno che ci ascolta...Ad ogni modo e' bello vedere qualcuno come te che s'interessa in questo modo della propria citta', credimi non e' da tutti...Ti abbraccioAhhhh, preparati al freddo quando salirai a milano! lì non c'è da scherzare!

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  6. ho visto la brava "Petit" col suo bassotto a striscia...l'unico servizio decente in tutta la giornata...ma sai c'era da parlare di belpietro e del suo "attentato"...vergogna !

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  7. Purtroppo in Italia non si fa mai niente: si piangono i morti, si fanno bellissimi discorsi ufficiali...ma poi ognuno pensa ai fatti suoi!un bacio

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  8. grazie per aver dato voce a chi ne trova poca sui giornali...

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  9. LAMENTO PER IL SUD

    La luna rossa, il vento, il tuo colore di donna del Nord, la distesa di neve... Il mio cuore è ormai su queste praterie, in queste acque annuvolate dalle nebbie. Ho dimenticato il mare, la grave conchiglia soffiata dai pastori siciliani, le cantilene dei carri lungo le strade dove il carrubo trema nel fumo delle stoppie, ho dimenticato il passo degli aironi e delle gru nell'aria dei verdi altipiani per le terre e i fiumi della Lombardia. Ma l'uomo grida dovunque la sorte d'una patria. Più nessuno mi porterà nel Sud.

    Oh, il Sud è stanco di trascinare morti in riva alle paludi di malaria, è stanco di solitudine, stanco di catene, è stanco nella sua bocca delle bestemmie di tutte le razze che hanno urlato morte con l'eco dei suoi pozzi, che hanno bevuto il sangue del suo cuore. Per questo i suoi fanciulli tornano sui monti, costringono i cavalli sotto coltri di stelle, mangiano fiori d'acacia lungo le piste nuovamente rosse, ancora rosse, ancora rosse. Più nessuno mi porterà nel Sud.

    E questa sera carica d'inverno è ancora nostra, e qui ripeto a te il mio assurdo contrappunto di dolcezze e di furori, un lamento d'amore senza amore.

    Salvatore Quasimodo

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  10. E' triste che certe tragedie non riescono neanche a stimolare la coscienza popolare affinchè non si ripetino di nuovo...un abbraccio

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  11. Buona settimana TesoroUn abbraccio grande!!

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