sabato 25 giugno 2011

L'amore ai tempi di Facebook.

Ecco come si salutano due fidanzati che stanno messaggiando su facebook.


giovedì 23 giugno 2011

A. Warhol: “Nel futuro ognuno sarà famoso per 15 minuti”

A dir la verità, questa frase non la conoscevo. Ammetto la mia ignoranza. Devo ringraziare chi ha partorito le tracce per l’esame di maturità 2011, se adesso ne sono a conoscenza (che detto tra noi, i maturandi se la sono ritrovata davanti, perché sarà il leitmotive della vita della MaryStar Gelmini, giacchè si sta godendo i suoi 15 minuti di notorietà, a spese nostra porcabuttana!! )

Anyway, Andy Warhol era uno che ce la sapeva, che manco Nostradamus è stato capace di fare una previsione così azzeccata!
Che se uno legge la frase, banalmente, pensa subito a una cosa: tronisti, grande fratello e amici della De Filippi.
Emblemi della popolarità effimera, quella che ti travolge come un treno trasformando in un nano secondo la tua vita normale, in una vita da star…
Altro che Merilyn Monroe (giusto per restare in tema Warhol).
Sti tipi diventano star strapagate per stare col culo incollato su un divanetto di una discoteca, per prendere un microfono in mano e dire “Vi amo siete la mia vita, senza di voi sarei niente" (e ci credo sottospecie di mantenuto). Che voi dovete capire la fatica di questi poveri “artisti”: gli tocca essere sballottati su e giù da una punta all’altra dello stivale; gli tocca dire addio alla propria privacy, che viene continuamente violata, perché noi disgraziati vogliamo sapere tutto, anche quante volte vanno al cesso; ed infine gli tocca subire pure il trauma dell’eclissi. No. Non dell’eclissi lunare come quella della scorsa sera, ma della loro eclissi personale!
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Insomma buio.
Insomma “chi cazz’è questo qua?”.

Io propongo di dar loro una pensione, un vitalizio, che renda meno traumatico l’oblìo, che funga da risarcimento per il nostro mancato sostegno vita natural durante. Che ci avranno pure i loro diritti no?
Ci sarà un loro sindacato! No??? Non esiste il sindacato delle Star effimere?
Una cosa tipo AST (associazione star tramontate), o FPI (federazione poveri illusi)…
Niente… nada de nada… Triste destino il loro…

E comunque, bisogna ammettere una cosa. Diventare tronista o gieffino, non è l’unico modo per diventare a star ephemeral: in alternativa puoi uccidere una ragazzina e lasciare che Studio Aperto ti regali ampi spazi all’interno del telegiornale, ininterrottamente per un minimo di  sei mesi : le ospitate in discoteca (dopo il soggiorno in qualche pertugio carcerario, per breve tempo eh, che nel nostro Paese, siamo contrari ai sequestri carcerari), dicevo… in tal caso le ospitate in discoteca saranno garantite!!!

lunedì 20 giugno 2011

Una farfalla dalle ali spezzate

C’era una volta una bimba, una bimba che mangiava patatine e cioccolata fregandosene dei rotolini di ciccia, che allegramente si depositavano sul suo corpo. La ragazzina era piccola e credo fosse normale il suo atteggiamento, perché quando sei una bimba non devi preoccuparti del tuo aspetto esteriore, ma devi semplicemente crescere, sperimentare, giocare e imparare.
Crescendo, quando qualcuno le diceva “Ma perché non mangi di meno?”, i suoi occhi si riempivano di strafottenza, come se la cosa non le interessasse, come se essere rotondetta per lei non fosse un problema.

Ma io quegli occhetti li leggevo. Sapevo cosa celavano.
Sapevo il disagio, il dolore e il dispiacere che nascondevano.
Oggi quella bimba è un’adolescente.
Una ragazzina di 17 anni veramente in gamba: frequenta il liceo classico e ha la media dell’otto, aiuta continuamente la sua mamma facendo i mestieri e cucinando come una cuoca provetta; è corteggiatissima perché i suoi occhi verdi sono accompagnati da un sorriso splendido.
Non le manca niente.
Quasi niente.
Le mancano solo dodici chili.
Dodici chili che segnano il confine tra la vita e la morte, perché V. oggi è una diciassettenne che pesa quanrant'uno chili, è una diciassettenne che in soli venti giorni ha perso sei chili, è una diciassettenne che dovrà ricoverarsi perché i suoi battiti cardiaci sono troppo bassi, perché sviene in continuazione, perché non riesce più a mangiare.

La solita storia che ormai oggi sentiamo continuamente, come un disco rotto che s’inceppa e che resta sempre lì, fermo su uno stesso punto. Lo chiamano il male del nuovo millennio e solo chi ha avuto a che fare, direttamente o indirettamente,  con questa malattia può realmente capire quanto sia un male che ti travolge, che ti comanda, che ti riduce in uno stato di schiavitù mentale, che non ti fa vedere più i colori della vita, un male che ha pochi perchè.

Io mi auguro che ce la faccia.
Io mi auguro che la sua famiglia trovi il modo giusto per starle accanto, per abbracciarla senza soffocarla…
Io mi auguro che ci sia qualcuno accanto a lei che le insegni che prima bisogna “sentirsi” e poi “vedersi”…

Mi auguro che tu ce la possa fare piccola V. , mi auguro che tu possa ritrovare la forza per riparare le tue ali spezzate, per ritornare a volare libera, leggera e felice,  come una farfalla persa tra i mille fiori della vita…

martedì 14 giugno 2011

Sì, Sì, Sì e ancora Sì !!!!


Poche parole solo....







GRAZIEEEEEEEEE.....

di cuore, a tutti  gli italiani che stanno lottando per riconquistare quella dignità che politici di comodo hanno ormai da troppo tempo rubato!!!!!!

mercoledì 8 giugno 2011

Sicily: mode on

Non so perché, ma ogni volta che ritorno a casa, tutto mi sembra più grande:  tipo che la mia camera la ricordavo più piccola e pure la cucina. Mia madre con savoir faire mi ha fatto notare che…
“Ma mi prendi per il culo? Tutte le volte  che ritorni dici semrpe sta cosa…”
Che cacchio ne so io, perché tutto mi appare più grande…
Mi serve un’analista che spieghi il fatto. O meglio: mi serve l’analista che spieghi a mia madre che non la prendo in giro tutte le volte… Ecco.

Anyway, il titolo del post la dice lunga. Sono a casa. A casa mia. In Sicily.
Il marziano mi manca più dell'aria...
Come sto? (sicuro che stavate per chiedermelo).. Beh a grandi linee sto…
Sto come una trottolina che gira, gira, gira, gira, gira, gira, gira… (prima o poi si fermerà… ) gira, gira, gira, gira… (ma quando si ferma sta caxxo di trottola…) gira, gira, gira… (nel mentre gira io scrivo eh…) gira talmente tanto, che pure con l’aereo, stamane giravo e giravo e giravo su Catania, prima di atterrare, causa traffico aereo alla base militare di Sigonella.

Ad ogni modo trottolina Laila, una volta toccato il suolo siculo, ha pensato bene di spupazzarsi come si deve la sua nonna, la sua nipotina Sabri e soprattutto si è impegnata a non crepare d’infarto dopo aver saputo che la mamma di Sabri con molte probabilità sarà di nuovo mamma, alla tenerissima età di  22, e dico VENTIDUE anni.
Minchia. Non ci sono altre parole. Sono sbiancata quando ho saputo il fatto.
Io, impazzita tren-teen ager, che ancora non ha capito cosa caxxo vuole  dalla propria vita,  ritrova la bimba che ha cullato, strapazzato e anche scatafasciato (nel senso che era ancora in fasce la piccola) dalle scale, quando ancora era Laila versione bambin-adolescente, no dico, me la ritrovo mamma per la seconda volta in poco più di due anni!!
Ora dico: sono io che rischio di perdere il treno, oppure la mia sorellina putativa ci si è fiondata sopra in largo anticipo? Tipo con un paio d’anni d’anticipo.
Minchia.

Sto scrivendo troppe brutte parole in questo post. Sta diventando un post del caxxo.
Sarà che ho due ore di sonno sulle spalle e certe notizie non riesco a reggerle.
Va boh vado a dormire che è meglio.

P.S. Temo di cascare dal letto stanotte: cercherò il marziano, lo so, e cercando troverò il pavimento duro e freddo. Caxxo. Ahia.