lunedì 25 ottobre 2010

Cronaca di un fine settimana

Capita che un sabato mattina, in compagnia del marziano ti perdi tra gli scaffali del Carrefour, cercando i limoni made in Sicily e soprattutto le marmellate con la percentuale più alta di frutta.

Capita che un sabato pomeriggio, dopo ore di ragù fumanti e padelle che friggono, non sai più di figa stratosferica, ma di cotoletta impanata, e allora succede che  il marziano si gode la sua donna versione “cuoca per amore”, in silenzio, seduto in un angolo della cucina, tentato dal mordere la sua personalissima cotoletta.

Capita che un sabato sera, non hai voglia di uscire, ma solo di startene con il marziano sul divano e guardare per l’ennesima volta il film di Checco Zalone.

Capita che una domenica mattina ti alzi alle sette anche se è domenica, perché a pranzo ti arrivano ospiti, e devi pensare a dare la giusta soddisfazione alla altrui gola.

Capita che dopo un’oretta, il marziano si svegli e ti raggiunga, spalancando la porta e gridando BUUUUUUUUU, e tu che stavi tagliando a dadini la mozzarella da mettere nella pasta rischi di condirla ulteriormente con una falange tua.

Capita che il marziano ti dica: “Hai bisogno di una mano?”. E tu: “No, ho quasi finito in cucina, devo solo passare l’aspirapolvere in sala, e dare una pulitina in bagno… Se proprio vuoi.. rifai il letto!”. Il marziano sparisce dietro la porta. Tu senti l’aspirapolvere che va, che va… e senti pure lo sciacquone del water. E allora lo raggiungi e ti ritrovi con l’amore tuo intento a far tutte le cosine che dovevi far tu!

Capita che arrivano i tuoi ospiti, che vi sedete a tavola, iniziate a mangiare e cominci a sentire “Buono.. buonissimo.. Poi mi dai la ricetta….”. E allora ti senti soddisfatta, e ancor di più quando l’uomo tuo, nel mentre condisci l’insalata, si avvicina e ti sussurra all’orecchio “Sei fantastica!”, stampandoti un bacio a fior di labbra sulla guancia sinistra.

Capita che una domenica sera, un po’ stanchina per le fatiche del giorno trascorso, nel mentre sonnecchi sul divano tra le braccia del marziano, dici “Amò io non gliela fò a vedere tutta la puntata di Report… ho sonno e mi infilo sotto le coperte…Notte!”. E Morfeo ti accoglie dolcemente fra le sue braccia.

Capita che una domenica notte, sei svegliata da un dolcissimo bacio, da un TI AMO appena bisbigliato, da braccia forti che ti stringono così tanto da farti perdere il fiato, e allora ti senti viva, ti senti donna in tutto il tuo essere, e vorresti fermarlo quell’attimo, fissarlo nel tempo, per riviverlo ogni secondo della tua vita futura.

Perché sono momenti, sono attimi, piccole cose che ti danno la giusta dimensione, che ti danno “un senso”, che danno le risposte a tutti i tuoi perché. E allora capisci che vale la pena viverla questa vita, vale la pena lottare, vale la pena soffrire, vale la pena tentare con tutte le forze di oltrepassare muri apparentemente insormontabili… Per quegli attimi, per quei piccoli e intensi momenti di felicità, per quelle  cose semplici che sanno di vita vera.

giovedì 14 ottobre 2010

Il ciclone

Secondo voi una donnina che si appresta a prender possesso della casa del proprio fidanzato da dove inizia? Scontato… Dalla cucina…. E quindi ieri mattina…

R E V O L U T I O N….

Ad onor del vero, tutto posso dire del marziano tranne che non sia ordinato e preciso nelle cosuccie sue, anzi direi che è proprio pignolo.. Eh sì pignolo lo è (ma non di quelli pesanti eh…), dicevo che essendo lui un precisino, non ho mica trovato un bordello nella cucina per carità, la revolution non era per niente necessaria, ma che siccome the kitchen è il regno di ogni santa figliuola di casa e necessariamente deve essere uguale e precisa alla figliola in questione, vi pare che la sottoscritta non metteva in atto un piano d’attacco vero e proprio per assoggettare il territorio al proprio dominio? E certo che sì…
E quindi una volta notificato l’esproprio ai vecchi abitanti di stipiti e cassettoni (padelle, pentole, ciotole e ciotoline, pane, biscotti, pasta e scotolame vario), una volta bonificato il territorio, sono partita con l’assegnazione del nuovo domicilio per gli abitanti della cucina MIA (uh quanto mi piace questo MIA)

Dunque giusto per rendere l’idea… Se prima era così



                 

Ora è così….


 

Ecco lo sapevo… Non notate la differenza… Ma dico non vedete che prima c’era una confusione generale? Che i biscotti stavano con la pasta e che le tazzine e le caffettiere occupavano abusivamente uno spazio troppo esagerato per loro che si possono benissimo accontentare di un angolo nello scolapiatti? Non notate?

Ad ogni modo il marziano ha apprezzato il cambiamento...

Del resto mi aveva detto fai tutto quello che vuoi e io ho fatto….

martedì 12 ottobre 2010

In terra lombarda


Arrivata sono !!!!


Ecco lo dico pure alla siciliana, così allontaniamo ogni dubbio... che seppur la sottoscritta ha varcato il confine... sempre FIERA TERRONA resterà!! Azz!!!

Detto questo datemi un attimino eh... che sono ancora nè carne nè pesce... un pochetto stanchina, ma tanto tanto felice!!! Il viaggio è andato benissimo e credetemi, fare Roma-Milano in sole tre ore col freccia rossa è una figata...
Certo se poi penso che i treni giù per fare Messina-Catania ci mettono più di quattro ore... (e sono solo 95 i km che separano le due città sicule..)

Anyway... sento freddo!!! Lo so ci sono 20° e non dovrei dirlo, ma io sento freddo e ho mal di gola ecco.
(E qualcosa di cui lamentarmi devo sempre trovarla che a dir tutto bene poi non funziona:D)

Che tutti ora curiosoni come siete, che io vi conosco bene, starete pensando "Ma che ci frega del mal di gola..
dicci dicci della convivenza piuttosto...."
E che vi devo dire? Ho messo piede in casa nemmeno da 24 ore e il marziano stamane è uscito di casa alle sette per andare al lavoro...
Volete sapere come mi accolto? Beh nascondendosi dietro una colonna in stazione e non facendosi trovare...
L'ho visto che sghignazzava mentre il mio collo faceva 360° per riuscire a vederlo! Si godeva la scena da lontano ...
Capito il soggetto?

Baciotti belli di casa.. domani mi aggiorno su tutto eh.. promesso!

giovedì 7 ottobre 2010

Fatemi scendere

Stavo per scrivere un post  frizzante...per dire a tutti  "A PRESTO" , visto che ormai manca pochissimo alla mia partenza, e il tempo è quello che è.
Ero allegra e felice, fino a quando ho aperto i giornali e letto di Sarah Scazzi, la ragazzina quindicenne scomparsa ad Avetrana nell'agosto  scorso.

Sarah non tornerà più a casa sua, Sarah non potrà mai più rivedere la luce del sole, Sarah non potrà mai più riabbracciare la sua mamma, perchè Sarah non c'è più. Un animale, un mostro l'ha portata via, le ha tolto il dono prezioso della vita, e tutto questo per soddisfare un istinto crimale, violento e assassino.
Il mostro non è uno sconosciuto, ma è un uomo che ha visto nascere e crescere, diventare donna, la piccola Sarah. Il mostro è lo zio.
La tormentava da tempo, voleva abusare di lei. Dopo l'ennesimo rifiuto, dopo le minaccie di questa piccola donnina di rivelare tutto, l'ha uccisa. Sì l'ha strangolata e uccisa. E poi violentata. Da morta.

Ha violato quel corpo ormai privo di vita.

Di fronte a tutto questo male non riesco a frenare il senso di vuoto, di paura che mi assale. Sento il corpo invaso da mille brividi all'idea di quello che deve aver subito Sarah, di quello che deve aver provato...
Perchè accade tutto questo? Perchè gli uomini devono essere così crudeli e malvagi?
Come si può... era solo una ragazzina...
Basta, tutta la psicologia di questo mondo a spiegare una violenza simile?

Cosa si meriterebbe quest'uomo capace di compiere un gesto così atroce ed efferato?
Io vorrei che soffrisse... vorrei che patisse tutti i giorni lo stesso dolore che ha inflitto a Sarah e ai suoi cari. La morte no, perchè in certi casi può anche essere un sollievo. Lui deve invece vivere e soffrire.

Maledetto.

E la stessa cosa vale per chi magari sapeva e ha coperto tutto, per chi invece di parlare, di raccontare tutto e  aiutare Sarah ha firmato per la sua condanna a morte. A quanto pare la cugina Sabrina, sapeva delle attenzioni che suo padre aveva verso Sarah.
Una donna... come può una donna.. non capire il dramma di Sarah... In nome di cosa? Forse in nome dell'amore di una figlia verso un padre? Perchè è forse possibile amare un padre di cui conosci le perversioni?


Io questo mondo non lo capisco più... Vorrei scendere perchè ho paura....


Sarah... piccolo angelo... riposa in pace, ovunque tu sia adesso....


P.S. Un bacione a tutti quanti e... a presto!!!

venerdì 1 ottobre 2010

Trinacria grida, ma nessuno l'ascolta...

Un anno. E' esattamente passato un anno da quel maledetto
1 Ottobre
che ha distrutto e devastato un territorio e la sua gente.
Trentadue morti e cinque dispersi.
Trentasette persone che non hanno più visto la luce del sole, e oggi, a distanza di un anno, mi chiedo ancora perchè.
E' stato facile puntare il dito contro l'abusivismo...."Costruite le case dove non le dovete costruire..."
Sarei quella che non sono se dicessi che l'abusivismo non c'entra nulla: l'abusivismo c'entra, lo vedo coi miei occhi tutti i santi giorni, ma non è solo quello. E' la totale incuria, è la totale assenza dello Stato che non s'interessa, che non vigila, affinchè la vita di chi abita questo pezzo di terra, non sia una roulette russa.
E oggi? Sapete qual'è la situazione oggi?
Oggi io apro i giornali locali e leggo di un sindaco che dichiara di dover metter mano ai fondi pro-alluvionati, per poter fornire lo scuolabus ai bimbi della propria comunità, perchè soldi non ce ne sono.
Incontro una signora in un negozio e mi dice che nonostante la sua casa sia stata parzialmente danneggiata e lei lì dentro non ha più potuto metterci piede, ha dovuto continuare a pagare la fornitura del gas nonostante tutto. E mi dice: "Perchè a L'Aquila lo Stato ha agito diversamente? Perchè noi siamo stati abbandonati al nostro destino?"
Leggo di una moglie che oggi, col viso scavato dal dolore, ha affidato al mare la foto di suo marito, un marito che non ha più visto dal 1° Ottobre, nè vivo nè morto.
E tutto questo dolore perchè? Forse perchè ci dia la forza per cercare e ottenere una svolta decisiva? Un cambiamento radicale che coivolga tutti, dai semplici cittadini alle autorità politiche?
A un anno di distanza dico NO, perchè NIENTE è stato fatto, NIENTE è cambiato.
E quando dico niente, mi riferisco alla REALE messa in sicurezza dell'intero territorio, un territorio la cui popolazione alla prime goccie d'acqua inizia a sdrotolare rosari  pregando che nessuno ci rimetta le penne.

Sono stati spesi 140 milioni di euro per far fronte alle prime fasi dell'emergenza e ora?
Pare ne servano altri 170 di milioni per ultimare la messa in sicurezza del territorio.
Ultimare? Cioè terminare? Ma perchè la messa in sicurezza è iniziata?
Forse buttare giù i resti delle case sventrate significa mettere il territorio in sicurezza?
E mi tocca pure stare  a sentire un imperatore che nel pieno del suo declino, ormai incapace di discernere, promette la costruzione del Ponte sullo Stretto, per risollevare le sorti di gente che deve lottare quotidianamente, per avere ciò che gli spetterebbe di diritto.

Guardo dalla finestra della mia camera: vedo la montagna e un pezzetto di mare.
Questa è la mia terra. La mia terra che si ribella e che chiede aiuto. Chi l'ascolterà?