venerdì 25 marzo 2011

Aliena io?

Pare che sia festa dalle parti mie oggi. In verità anche ieri era festa, servono due giorni per festeggiare la patrona. Ecco in questo momento le campane della chiesa ci stanno dando giù duro eh, che mica sono le campane moderne quelle tutte elettroniche. Ci sono i tipi che tirano le corde e vai… din don dan... din don dan…
PPPUMMMMM….  i botti… Mi sono spaventata… (dev’essere arrivato il vescovo).
No che anche io dovrei essere in giro, col vestito buono, col capello fresco di parrucchiere, che oggi è festa, che tutti vanno a messa, che pomeriggio poi c’è la processione per le vie del paese con la banda e la statue dell’Arcangelo Gabriele e della Madonna. E invece sto qui a casina con la musica a palla, con l’occhio da triglia che mi sono svegliata un’oretta fa, con la tuta, il felpone e la ciabattone e soprattutto con nessuna intenzione di partecipare all’evento mondano. Che lo sapete che io non ci vado molto d’accordo con ste cose.
Che mi guardano strano a casa mia che a differenza mia son tutti cattolici.
Papi mio era figo davvero stamane eh, ed è già uscitio.
Mio fratello è andato a prendere la girlfriend e anche loro santificheranno.
E io sto a casa ecco. E ascolto i Muse a palla. Ecco.
Che pare che quella anormale sono io, ma mica fanno cose normali alcuni cattolici eh.
Che dovete sapere che ieri sera si è tenuto un rito che fanno da secoli e che per farvela breve… Le pie donne e i pii uomini con tanto di cerone in mano, partendo da una chiesa secondaria, percorrono in ginocchio all’incirca 500m di strada per arrivare alla chiesa principale che ci ha una gradinata di almeno 30 scalini e che abbisogna salire pure in ginocchio, che tutti arrivano in pratica stravolti e con le ginocchia sbucciate…
Tutto ciò per devozione, per chiedere una grazia e cose del genere…. Che vengono a flotte a vederli e che anticamente come ci raccontava la maestra alle elementari, che siccome pare poco camminare in ginocchio per strada, strisciavano pure la lingua per terra….
Tò il tocco magico quello.
Che uno che fa ste cose, invece di finire direttamente all’inferno (fine che spetterà al 100% alla sottoscritta), andrà dritto dritto in paradiso e pare che gli spetti di diritto pure un mega attico con vista celestiale. Una volta morto però eh, che mica ti danno un’anticipo quando sei vivo e vegeto, le cose belle tutte quando schiatti.
Amen.

martedì 22 marzo 2011

Guerra

Metto un carro armato qua, mando un aereo lì, bombardo un po’ su, bombardo un po’ giù, conquisto ad est, conquisto ad ovest…
Sembra che uno giochi a Risiko, ma non è così, è quello che succede là fuori, a qualche centinaio di chilometri da casa mia. La scorsa notte per due volte sono stata svegliata da un rumore assordante: credo fosse un caccia, un tornado o qualche “mostro” del genere: bene ho pensato, siccome questo mondo non faceva sufficientemente schifo dovevamo di nuovo impastarci la bocca con quella schifosissima parola… Guerra.

Si parla di necessità… Gheddafi stava sterminando i suoi bisognava in qualche modo fermarlo… E mi fa paura pensare che la guerra sia una necessità.
Ad ogni modo, adesso forse non c’era più una via “diplomatica”, che portasse il beduino amico del bedui(na)no con  tende e tendine da qualche altra parte nel mondo… (che so un’isola tropicale dispersa nell’oceano… magari insieme al suo amico nano, e alle  olgettine devote a papi… e vai bunga bunga non stop… fino a morirne…). Però…
No dico, prima che i ribelli si armassero e dichiarassero guerra al dittatore folle, dove erano i francesi, gli inglesi, gli americani, gli italiani? Gli altri non so, ma gli italiani grazie all’illustre premier che ci rappresenta, baciavano le mani del colonnello e gli organizzavano mega tendopoli zeppe non di terremotati o sfigati di turno, ma di scolarette mononeuroniche con tanto di Corano sotto al braccio ( chissà come lo hanno usato durante il bunga bunga…sarei curiosa di saperlo…).
Forse che per caso prima era un santo, un modello di virtù il signor Gheddafi e io non lo so? E’ impazzito adesso? Il botulino per errore ha paralizzato le connessioni sinaptiche del suo cervello?
No che se faccio una ricerchina e mi informo sui trascorsi del colonnello... Beh cari miei di roba ce n’è e la cosa più simpatica che ho trovato è che nell’86 Gheddafi fu attaccato militarmente da Regan e non perì nell’attacco, solo perché Bettino Craxi lo chiamò per avvisarlo dell’imminente attacco… Cose di cui gli italiani possono essere fieri insomma.

Che poi un fatto degno di nota in tutta questa vicenda è la posizione assunta dalla Lega, che a primo acchito mi son detta: " tò mi son diventati pacifisti i leghisti?"  No, che il Bossi e le sue truppe si son detti contrari alla guerra in Libia e all’inizio mi son stupita della cosa (che ancora mi rimbombano in testa le parole dell’Umberto che doveva imbracciare i fucili per conquistare Roma ladrona….). Conversione sulla via di Pontida? No, manco per niente!
Quelli, i cosi verdi, non vogliono la guerra in Libia perché ci hanno una fottuta paura degli immigrati che pioverebbero come pioggia sul nostro territorio… Mica solidarietà per gli innocenti che muioiono mentre i grandi giocano alla guerra… La solita xenofobia e il solito vomitevole razzismo insomma…
E comunque i volenterosi (minchia ci vuol coraggio a chiamare così un gruppo di guerrafondai) a me sembrano più un’armata brancaleone del nuovo millennio ( con tutto il rispetto per il Maestro) piuttosto che altro. Che ancora non si sono manco messi d’accordo sul perché sono in Libia…
Sì bombardiamo la Libia per  cacciare Gheddafi…
No la cacciata di Gheddafi non è il fine ultimo dell’intervento…
Sì l’operazione sarà guidata dalla Nato…
No l’operazione si svolgerà indipendentemente dalla Nato…
Sì i caccia italiani bombardano…
No i caccia italiani non bombardano…


Se al tutto  aggiungiamo l’inettitudinbe del  nostro governo che nel giro di un paio di giorni è passato da:
“Gheddafi non può essere cacciato, deve essere lui ad andarsene.” (Frattini)
“L'idea di una coalition of willings non è accettabile."(Frattini)
“La UE non intervenga nella crisi libica” (Frattini)
“Non chiamo Gheddafi perché non voglio disturbarlo.” (Berlusconi)
“La democrazia non è un valore da esportare”(La Russa)

a…
“Confermo la disponibilità a partecipare alle operazioni militari, convinceremo gli amici del Carroccio”(Frattini)
“L’Italia vorrà esserci nella nuova Libia” (Frattini)
“A disposizione gli aerei italiani” (La Russa)
“Sembra che Gheddafi non controlli più la situazione” (Berlusconi)
“Le aspirazioni di libertà del popolo libico e dei popoli arabi tutti vanno sostenute non solo a parole ma con atti concreti” (Berlusconi)
.

Fino ad arrivare alla chicca di queste ore..
“Sono addolorato per Gheddafi” (Berlusconi)

E la puzza di cacca si fa sempre più insistente….

venerdì 18 marzo 2011

Nail art dipendente

Che la sottoscritta l’altro ieri ha speso 25 eurozzi tra smalti, strass e pennelli vari per nail art, ne vogliamo parlare? No dico, ne vogliamo parlare? Perché io con qualcuno ne devo parlare per forza, perché credo di essere entrata nel tunnel della nail art dipendenza….
Come faccio io ora ad uscirne?
Voi fedelissimi lettori del blog mio  lo sapete di cosa parlo (soprattutto i masculi… sarete informatissimi) vero? Beh per quei pochi che non lo sanno ancora, per nail art s’intende l’arte (oddio arte mi pare esagerato) di pittarsi le unghie in modo originale, colorato, fantasioso e anche bizzarro in certi casi (cliccare per credere).

Ora io non sono una di quelle che sta con le mani pittate e non fa un cavolo dalla mattina alla sera…
Io lavo i piatti (rigorosamente senza guanti che li odio, che altrimenti non sento se lo sporco va via…), io stiro, lavo per terra, rifaccio i letti, cucino… Che le unghie belle smaltate e perfette sapete quanto  mi durano? Due giorni ecco solo due giorni… al massimo tre!
E mica posso star lì ogni due giorni a pittar le unghie… e quanto cavolini di smalti dovrei consumare?
E’ un dramma questo….

Ho guardato più di 100 tutorial sul tubo e ad ognuno di questi… Uh che bello lo provo, uh che simpatico lo provo, uh che belli i glitter li provo, uh andrebbe bene per sabato sera lo provo, uh che figata sta tecnica la provo…
Cioè così non posso andare avanti!
Cioè non faccio in tempo a decidere per un tipo di nail art che mi verrebbe subito la voglia di provarne un’altra…
Come ci si disintossica da tutto questo eh?

Mia madre l’altro ieri “Tu ci stai avvelenando con sti smalti, altro che nucleare, ogni volta che entro in camera tua rischio la vita!
E io. “ Ma dai che uso pure l’acetone profumato quello della cadey !!!”
Mia madre “lkuaslfh… jaiefuhnkujfv… ndkafvujnsjimg !!!!!! aorikhlhkmp… ohkapokhpo… khoaspkh!!!!??!!!
Ecco.
E comunque provo a fare questa la prossima volta....


Anzi no... faccio questa...




HELP ME !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

giovedì 10 marzo 2011

Senza parole

Ieri sera guardavo le Iene (che le Iene fanno bene) e sono rimasta a dir poco scioccata. Penso che poche persone non siano a conoscenza della storia di  Adelaide Ciotola. Beh forse il solo nome non vi ricorda niente, ma guardate questo video...





Bene adesso dopo aver visto il filmato cliccate QUI e guardate.

Io sono senza parole...

martedì 1 marzo 2011

Piccole donne ieri... Piccole donne oggi...

E poi capita che, dopo tanto tempo, in un pomeriggio piovoso, ci si ritrova tutte e quattro insieme, sedute attorno a un tavolo, davanti a caffè fumanti e dolcetti fatti in casa. Ed è come se il tempo si fosse fermato, come se tanti anni non fossero mai passati, come se tutto quello che ci ha unito sin dalle elementari, fosse stato sempre lì in un angolo ad attenderci.
Sono occhi, voci e gestualità che conosco a memoria…
Siamo cresciute insieme, abbiamo giocato, abbiamo riso, abbiamo pianto, ci siamo innamorate, siamo diventate donne… Insieme sempre insieme… Almeno fino a quando la vita, con i suoi percorsi, ti porta a scegliere, a decidere per il tuo futuro e a prendere strade diverse, che ti portano lontano da quel piccolo mondo fatto di complicità, di amicizia, d'intesa, di condivisione.

E adesso, dopo  tanto tempo ti rendi conto che alla fine erano pezzi di un puzzle che credevi aver perso e invece erano lì nel fondo della scatola ad attenderti.

E’ stato un pomeriggio di risate, di racconti, di abbracci, di lacrime…

      “…ma ti ricordi quella volta che siamo scappate al castello e ci cercava mezzo paese…”

             “…e le lacrime dopo la tua prima volta...”

                                                                          “… e quando ho avuto l’aneurisma…” 
“…e quando mi hai preso per i capelli…”

                                 “… e quando non ci siamo parlate per un mese…”

“… e ti ricordi di quando eravamo tutte e due innamorate di S. …” 
                                                           
        “… e quando vi ho detto di aspettare Jenny…”

Ricordi… emozioni… che ci hanno travolte come un fiume in piena, parole che non smettevano più di venire fuori ...due ore  volate via veloci e repentine come un lampo. Il tempo non può mai cancellare l’affetto che lega i veri amici. Basta solo stare insieme, anche dopo non essersi visti o sentiti per anni, e tutto è come prima, e tutto non è mai cambiato: tra i ricordi del passato e gli aggiornamenti sulle recenti vicissitudini è solo un felice ritrovarsi….
Quella complicità, quella profonda conoscenza non è mai andata persa, perché l’affetto che rende solido quel sentimento ha radici profonde, e nel mio caso è gelosamente custodito da quattro bimbe che vive nei nostri ricordi giocano ancora a rincorrersi libere e spensierate.

Alle mie amiche, che anche se non leggeranno questo post sanno già tutto…