C’era una volta una bimba, una bimba che mangiava patatine e cioccolata fregandosene dei rotolini di ciccia, che allegramente si depositavano sul suo corpo. La ragazzina era piccola e credo fosse normale il suo atteggiamento, perché quando sei una bimba non devi preoccuparti del tuo aspetto esteriore, ma devi semplicemente crescere, sperimentare, giocare e imparare.
Crescendo, quando qualcuno le diceva “Ma perché non mangi di meno?”, i suoi occhi si riempivano di strafottenza, come se la cosa non le interessasse, come se essere rotondetta per lei non fosse un problema.
Ma io quegli occhetti li leggevo. Sapevo cosa celavano.
Sapevo il disagio, il dolore e il dispiacere che nascondevano.
Oggi quella bimba è un’adolescente.
Una ragazzina di 17 anni veramente in gamba: frequenta il liceo classico e ha la media dell’otto, aiuta continuamente la sua mamma facendo i mestieri e cucinando come una cuoca provetta; è corteggiatissima perché i suoi occhi verdi sono accompagnati da un sorriso splendido.
Non le manca niente.
Quasi niente.
Le mancano solo dodici chili.
Dodici chili che segnano il confine tra la vita e la morte, perché V. oggi è una diciassettenne che pesa quanrant'uno chili, è una diciassettenne che in soli venti giorni ha perso sei chili, è una diciassettenne che dovrà ricoverarsi perché i suoi battiti cardiaci sono troppo bassi, perché sviene in continuazione, perché non riesce più a mangiare.
La solita storia che ormai oggi sentiamo continuamente, come un disco rotto che s’inceppa e che resta sempre lì, fermo su uno stesso punto. Lo chiamano il male del nuovo millennio e solo chi ha avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con questa malattia può realmente capire quanto sia un male che ti travolge, che ti comanda, che ti riduce in uno stato di schiavitù mentale, che non ti fa vedere più i colori della vita, un male che ha pochi perchè.
Io mi auguro che ce la faccia.
Io mi auguro che la sua famiglia trovi il modo giusto per starle accanto, per abbracciarla senza soffocarla…
Io mi auguro che ci sia qualcuno accanto a lei che le insegni che prima bisogna “sentirsi” e poi “vedersi”…
Mi auguro che tu ce la possa fare piccola V. , mi auguro che tu possa ritrovare la forza per riparare le tue ali spezzate, per ritornare a volare libera, leggera e felice, come una farfalla persa tra i mille fiori della vita…
Forza V. che ce la puoi fare!
RispondiEliminaun bacione
Anoressia; brutta malattia.
RispondiEliminaCi vuole uno psicologo e non è detto che la cura abbia successo.
Fra le mie letture, ho incontrato delle citazioni dello psicoterapeuta francese J. Lacan. Una in particolare che, non è vero che l'anoressico non mangia; è altresì vero che mangia il nulla.
Bah, secondo me, l'anoressia dovrebbe essere una forma di autismo.
Poveri malati e poveri psicologi! Fra tutte le discipline mediche, questi ultimi sono quelli che guadagnano di meno. Se non fosse cinico citarlo a proposito di una giovane in pericolo di vita, evocherei il Tremonti de "la cultura non si mangia".
Enonsibeve
Una cosa terribile, questa....
RispondiEliminaNon è tanto più bello, mangiare qualche cucchiaino di nutella in più, avere qualche chiletto in più sotto la cinta dei pantaloni, che non ridursi così...
Sicuramente non sarà solo l'effetto dei rimproveri e delle prediche, perchè dietro ai problemi legati al cibo, c'è sempre una situazione di disagio, che i ragazzi manifestano in questo modo...
Auguro a V. di trovare le persone giuste che possono aiutarla, perchè a tutto c'è rimedio...bisogna solo pensarci in tempo...
ci ho sofferto di anoressia eppure sono stata una bambina magra. ognuna ha un suo perchè ma spesso sembra solo una questione estetica...a non lo è. deve curarsi. ce la farà se si cura. io sono arrivata a 38 kili, vero non sono altissima ma sono sull'1.66 e avevo perso la sensibilità delle braccia. ora sto bene. sono grande. sono qua. bisogna insistere e curare, curare e insistere, solo quella è la medicina migliore. oltre alla sua volontà. gli altri intorno sono solo al limite un supporto ma non un sostitutivo delle cure.
RispondiEliminaah, la mia "scusa" era la danza classica. poi una ricaduta, il divorzio. ma sempre le cure, solo quelle, mi hanno salvata in entrambi i casi. sono fiduciosa.
RispondiEliminaPurtroppo viviamo in una società basata sull'edonismo, sull'egoismo, l'individualismo. Il caso che riporti è legato al primo male, causato dai continui messaggi che ci arrivano dalla Tv, che mostra bottane (uso la tua lingua sicula) con superfisici continuamente o maschioni palestrati.
RispondiEliminaSperiamo davvero che V. possa farcela :)
concordo con il commento precedente!; la società consumistica e basata sull'appariscenza porta su cattive strade...è importante ciò che si è dentro!!; Un caro saluto Laila, pian piano sto scoprendo i blog su splinder e questo mi ha molto capito; un buon inizio di settimana!
RispondiEliminabello questo post... forza!
RispondiEliminatanta tanta forza...
Da quel poco che ho imparato dalla terapia analitica, un pò tutti i disagi psichici affondano le loro radici nel nulla. Parolone che, in fondo, significa deficit, più o meno importante, di relazione con gli altri.
RispondiEliminaSon d'accordo con LucaScialo; la società in cui viviamo è quella che è; al suo elenco aggiungerei la "mancanza di tempo", elemento che è implicito nella testimonianza di ChiccaCeleste. Sono d'accordissimo con lei; ce la si può fare. Non ho dati percentuali a disposizione, ma so che le persone che guariscono aumentano ogni giorno di più
Complimenti a te per il coinvolgimento e la partecipazione emotiva.
guarirà solo se sarà lei a volerlo...
RispondiEliminasappiamo in tanti di che si tratta in verità... di che cosa ti scatta dentro e che cosa ti fa ripartire il meccanismo che si inceppa...
e la paura di cui parli negli ochhi dei tuoi familiari...
in bocca al lupo V.
in questi casi è fondamentale l'aiuto dei genitori...mia filgia stava per cadere pure lei in questo trappolone, ma siamo riusciti a fermarla, ora è felice, magra, ma non anoressica, e nemmeno tarlata da quella che io chiamo una malattia assurda...ce la può e ce la deve fare, ma non va lasciata sola...auguri....stalle vicino pure tu...
RispondiEliminaUn augurio sincero alla piccola V., che riesca a volare con le sue ali colorate.
RispondiEliminaCarissima Laila un caro saluto ma soprattutto BUON ESTATE!!!!! un abbraccio
RispondiEliminaun augurio vivissimo con il cuore
RispondiEliminamamma, che brividi...
RispondiEliminanon so se hai notato, ma splinder è pieno di blog di ragazzine ossessionate dalla dieta e dalla linea.
meccanismi che si innescano per problemi seri in famiglia e in se stessi..
RispondiEliminaè che tutti dobbiamo arrenderci all'esempio globale dell'imperativo della magrezza,,,, domenica sera a cena con amici di amici che conosco poco e poco più che ventenni, tatuaggio fresco fresco all'interno dell'avambraccio, han parlato soltanto di controllo della quantità di cibo... a null'altro interessati... un deserto... un deserto in cui si affacciano smarriti i giovanissimi... ma V è fortunata: ha un'amica come te!
Un abbraccio grande a V. e sono sicura che ce la farà
RispondiEliminaE' vero , chi non ha provato non puo' capire.
RispondiEliminaSpero davvero che questa ragazza riesca a trovare l'appiglio giusto per venirne fuori.
Bacio
Spero davvero anche io che questa ragazza possa riemergere e ricominciare a vivere. Che brutte storie...
RispondiEliminale parole sono pietre.
RispondiEliminaspesso, troppo spesso le persone che dovrebbero tacere non si accorgono di quanto male fanno con le parole...
e glielo auguro anche io di riconquistare la gioia di ritrovarsi fra le sue emozioni e il suo corpo. è talmente tutto così delicato in situazioni simili, vi auguro di trovare la chiave giusta che apra la porta della vera guarigione e definitivo ritorno alla vita di una 17enne!!
RispondiEliminaun abbraccio!