venerdì 11 giugno 2010

Giudicare


"E' una scelta a cui ho diritto e non permetto a nessuno di giudicarmi"


Dopo tre parti cesarei non potevo affrontare un´altra gravidanza Ma in questa decisione mi sono sentita sola.

«La pillola abortiva è una scelta a cui ho diritto». Parla con un filo di voce Chiara (è un nome di fantasia) mentre si lascia alle spalle il reparto "Interruzione gravidanze" dell´ospedale Grassi di Ostia.
È lei la prima donna nel Lazio a cui è stata somministrata la pillola abortiva RU486: «Appena ho scoperto di essere rimasta incinta - racconta - sapevo che non avrei potuto tenere il bimbo perché ho subìto già tre parti cesarei e un intervento all´utero. Così, sono andata al consultorio ma ho capito subito che avrei incontrato delle difficoltà. Per le mie condizioni - prosegue - l´aborto chirurgico era altamente sconsigliato e per quello farmacologico molti ospedali non sono ancora pronti. Mi hanno suggerito di andare al San Camillo, dove però nessuno era disposto ad assumersi la responsabilità. A quel punto ho contattato anche un ospedale di Siena dove già da tempo dispongono della pillola abortiva. Poi una conoscente mi ha detto di provare qui al Grassi, dove hanno accolto la mia richiesta».
Si interrompe per un attimo Chiara, ha gli occhi lucidi. Poi si fa forza e prosegue: «Questa mattina, quando ho attraversato l´ingresso dell´ospedale, ho pensato di tornare indietro, di non farlo più. Ma fisicamente non potrei sopportare un´altra gravidanza. E inoltre, non possiamo permetterci un altro figlio. La verità - continua - è che da quando ho saputo che aspettavo un bambino, mi sono sentita sola. Non l´ho potuto dire neanche a mio marito. Lui non approverebbe. Ho dovuto lottare fino alla fine: per me, perché venissero rispettati i miei diritti. E adesso non permetto a nessuno di giudicarmi. Appena mi hanno somministrato la pillola - conclude - ho deciso di non restare in ospedale nonostante l´insistenza dei medici. Voglio solo tornare a casa dai miei figli, stare con loro. E pensare a domani».
E intanto, mentre Chiara decideva del destino del suo bambino, all´uscita dell´ospedale si sono scatenate le prime polemiche, le associazioni Unicuique Suum, CMO e Gandalf hanno distribuito volantini: "Kill pill, punto di non ritorno. Come possiamo rimanere indifferenti a tutto ciò?".



Giudicare… il verbo di oggi è questo.
Stamattina facendo il mio giretto quotidiano sui giornali ho letto l’articolo di cui sopra ho riportato uno stralcio, e dopo averlo letto mi sono chiesta: cosa spinge un uomo a giudicare le scelte di un altro uomo?
Vale la frase “Nel tuo caso farei così, qualora mi ci trovassi io…” oppure vale di più la frase “Quello che hai fatto è giusto, quello che hai fatto è sbagliato” ??
Di quale intelligenza superiore credono di essere investiti certi individui, quando puntano il dito contro una decisione così sofferta, contro una scelta privata che riguarda quella persona, la sua vita, e l’eventuale vita della sua creatura…
Io non dico di essere né a favore né contro l’aborto, perché non so come mi comporterei. Sono scelte che secondo me non è possibile preventivare…
Di una cosa sono certa : ogni donna deve essere messa in condizioni di scegliere liberamente e autonomamente, ogni donna dovrebbe essere supportata in maniera adeguata sia nel caso in cui mette al mondo una vita, sia nel caso in cui decide di non mettere al mondo una vita. Perché è un suo sacrosanto diritto.
La nostra società non ha bisogno di certi paladini ,che magari preoccupandosi di garantire la vita a un embrione, non vedono la sofferenza di chi gli sta a fianco, non si accorgono che solo con una carezza potrebbero fare del bene, invece di conficcare spine dolorose nel cuore di chi compie una scelta simile, con il loro vomitevoli giudizi.

17 commenti:

  1. che schifo che schifo che schifo...non so cos'altro dire!!!!Se ci metti poi questo :  nella Regione Veneto, si parla di trapianti di organi. L'assessore alla Sanità, fieramente padano, scrive le linee guida a cui i medici delle strutture regionali dovranno attenersi. Non si dovranno trapiantare organi, scrive nero su bianco, a quelle persone che abbiano un quoziente intellettivo al di sotto del punteggio 50. Nemmeno a chi abbia di recente tentato il suicidio. Anche in questo caso non ne vale la pena. Perché la comunità dovrebbe dare un fegato a uno che ha cercato di uccidersi? E se lo fa un'altra volta? È uno spreco. Perché bisognerebbe dare un rene a una persona down, a un ragazzino con un deficit dell'intelligenza? L'ho preso da un blog ma è tristemente vero

     

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  2. solo Dio può giudicare...nessun'uomo si può arrogare tale diritto, in quanto nessuno di noi è poratore di verità...è facile commentare,criticare, giudicare...ma se fossimo noi al posto delle vittime, che faremmo??? io personalmente, per fede cristiana, sono contro l'aborto, tuttavia esistono casi nei qiali deve prevalere l'umana pietà e comprensione...questa donna non ce la faceva proprio, come si fa a criminalizzarla? tutt'al più, la scarsa prevenzione, imputabile anche al marito....credo che comunque, credenti  o no, l'aborto sia un trauma, per tutti...

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  3. Non voglio giudicare e nemmeno mi sento in diritto  di farlo,ognuno dovrebbe guardare se' stesso e valutare quello che fa in primis e questo non solo davanti a queste scelte estreme,premetto che sono per la libera scelta di arrivare o meno all'interruzione della gravidanza,ma quello che mi sconvolge e mi lascia sbigottita e non bigotta direbbe qualcuno, è che nel 2010 con tutte le misure preventive si arrivi a questo...non continuo osservo,non giudico ma mi rammarico..buona giornata Laila :)

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  4. Io credo che ognuno abbia il diritto di fare ciò che vuole.Non sarà la Chiesa a decidere sulla mia vita!

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  5. Dio....so io chi punirà Dio...e non saranno queste donne...ma le persone che la Chiesa difende...compresi i politici.

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  6. sono per una libera scelta.anche se vorrei che questa legge venisse accettata con delicatezza.vorei ci fosse un sostegno psicologico per queste donne prima di arrivare all aborto.questo e' il mio pensiero...

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  7. Ecco qua: lei ha capito cos'era giusto fare, e difficile o no, l'ha fatto.Questo intendevo.

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  8. detesto chi giudica e chi punta il dito, le persone dovrebbero essere libere, ci son uomini e donne che hanno perso la vita per il principio di libertà, spero che questo non sia stato vano.Buon weekend Laila:)

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  9. Io son d'accordo su tutto e non giudico..pero' credo che un padre abbia lo stesso diritto di una mamma di poter scegliere se mettere al mondo o no un figlio...solo questo.Ciao cara !

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  10. Parlo ora e poi sto zitta per sempre,il fatto di mettere al mondo un figlio è una responsabilita' grandissima,vi sono persone che si sentono in grado di farlo,altre no.Per questo ho parlato di prevenzione e siamo nell'anno 2010,questo vale per entrambi i genitori del futuro bambino.Anch'io quando sono rimasta incinta avrei dovuto fare l'amiocentesi,è consigliata e non me la sono sentita,perchè poi avrei dovuto decidere e non ci sarei mai riuscita ,scelta egoistica forse,ma poi tutte le conseguenze erano lo stesso sul mio groppone,percio' avrei tolto solo a mee come dico e ho detto in genere le battaglie le faccio solo sulla mia pelle.Ho scelto di non sapere,pur eseendo informata dal mio ginecologo che la bambina non avrebbe dovuto avere problemi e comunque in caso contrario avrei affrontato la cosa,che comunque era affare mio e non privavo nessuno del diritto di abortire.Detto questo per me ci deve essere la liberta' di poter scegliere e per una donna abortire non è certo una vacanza,invito tutti a leggere "lettera ad un bambino mai nato" della grande Fallaci,con la sua disperazione e le sue ansie.Percio' è un fatto individuale che sarebbe meglio decidere insieme comunque,perchè in due si concepisce e in due ci si prende la responsabilita' a parer mio.Il fatto che mi lascia sbalordita è che in quest'epoca di grandi evoluzioni,con tutti i metodi contraccettivi a disposizione si arrivi a questo e non siamo alle prime scoperte,sono metodi che oramai sono infallibili,perfezionati,percio' nessuno è da giustificare,eppure c'è gente che irresponsabilmente non ne fa uso,perchè se sai che il bambino non  lo puoi avere e vuoi avere i tuoi rapporti sessuali,ti premunisci,perchè si deve usare corpo,cuore e testa.Una donna puo'  anche chiudere le tube volendo e sapendo che non puo' piu' avere figli,invece no non ci pensa,come non ci pensa l'uomo che è ignaro e non avrebbe approvato,ma carino di un uomo lui pero' non si è fatto nessun problema...Bene cari genitori purtroppo non riesco a giustificare nessuno,ci sono posti dove la prevenzione non esiste e si vive nell'ignoranza.Qui e adesso no.Premetto che non è un invettiva contro laRU486:ma contro chi irresponsabilmente ricorre,quando ha delle alternative per prevenire.Non mi metterei mai ad inveire contro chi fa questa scelta poichè la fa sulla sua pelle,ma la testa ci è data per pensare e certe cose si prevengono,poi è inutile pianngere sul latte versato.a questa donna rimarra' questo evento doloroso e sara' anche insopportabile,ma c'è il piacere in alcuni momenti ma anche il dovere di essere responsabili...scusate dovevo essere breve mi è venuto un post.

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  11. Gli errori li vedo ra pazienza errando discitur dicevano i latini.....

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  12. Laila....devo imparare ad essere piu' sintetica...notte.Bacio

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  13. ma certo che è un diritto della donna !e ci mancherebbe !!!!!!tutti questi "maniaci" della vita a tutti i costi, non fanno una piegase si ammazzano migliaia di balene all'anno, o se si massacrano milioni di mucche, a cui viene strappato il vitellino appena nato e piangono per giorni.... pur di berne il latte... a questi paladini della bontà non gliene frega un beato nulla dei milioni di bambini che muoiono di fame in africa...a loro interessa fare soldi con i bambini nati qui,ai quali poter spillare denaro fin da neonati!a loro non gli interessa nulla dei milioni di barili di petrolioche stanno inquinando l'oceano... no... credetemi !!!!e voi ragazze tenete su la testa !!!!

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  14. per questo che io dico che bisogna avere un supporto psicologico prima di abortire...e' una strada che ci si potrebbe pentire...quindi sono a favore con una  giusta legge. questo discorso lo potrei paragonare all eutanasia ci saranno sempre favori contrastanti...perche' ognuno vuole a vere la propia ragione.quindi alla fine liberta' di parola e di scelta anche....

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  15. Bello il tuo post, e interessanti anche i commenti...Buon sabato.

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  16. la libertà è importante, le scelte anche, ma va fatto con criterio assistenza osservando certi parametri, e cioè senza ledere ia libertà altrui ed suoi diritti: quindi entro un certo periodo, sentendo entrambi i genitori se sposati, o comunque conviventi comprovati. Insomma sono favorevole ma con alcune precauzioni

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  17. Ha fatto quello che ha ritenuto giusto, rispetto la sua decisione... nessuno ha il diritto di criminalizzarla...Un saluto

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