mercoledì 23 novembre 2011

L'Italia del fango, tra incuria e abusivismo.

Quando giorni fa una tremenda alluvione colpì Genova, portando via con se la vita di sei innocenti persone, evitai di scrivere anche mezzo rigo sulla vicenda per paura di essere indelicata.
Oggi però rompo il silenzio. Oggi, alla luce dell'ennesima catastrofe che ha colpito la provincia Messinese, no dico oggi, faccio la matta e spedisco vaffanculo&maledizioni, come se niente fosse.
Perchè il nostro non è un Paese civile, perchè in nessun paese civile esistono morti di serie A e morti di serie B.Ieri sono morte quattro persone (e forse di più ancora non si sa con esattezza), anche un bimbo di 10 anni.
Per il fango. Per la pioggia. E non si può morire per la pioggia.
E voglio vedere se qualche porco maledetto osa parlare di abusivismo, così tanto per prendere aria alla bocca.Che la differenza sta tutta lì.
Alluvione Genova. Morte 6 persone. Cause: incuria territorio.
Alluvione Scaletta e Giampilieri. Morte 37 persone e ancora oggi disperse 5. Cause: Abusivismo.
Alluvione Barcellona, Saponara, Milazzo, Terme Vigliatore. Morte 4 persone (al momento). Cause: ????

Io scommetto sull'abusivismo. Io do per certo che nei pochi giornali e telegiornali, che racconteranno della tragedia, la causa di quanto accaduto starà tutta lì.
Perchè noi siamo meridionali, perchè noi siamo bestie incivili che meritano di morire, perchè noi costruiamo dove non dobbiamo costruire, perchè noi invece di spendere quattrini per sistemare la terra che scappa con violenza sotto i nostri piedi, ci diamo alle sagre di Paese (cit. del grandissimo ex capo della Protezione Civile Bertolaso, allorchè venne a fare la sua sfilata tra le macerie di Scaletta).

E allora signori miei mi sono letteralmente frantumata le palle per questa situazione assurda e surreale.
Non si può per partito preso, affermare che tutto ciò che accade da Napoli in giù sia mafioso o abusivo, senza avere alcuna cognizione di causa.
Due anni fa, a Scaletta, delle 23 casa distrutte e travolte dal fango, soltanto 3 risultarono irregolari.
Qualcuno lo disse? Qualcuno si scusò per le affermazioni offensive?
Qualcuno attivò per caso numeri speciali, raccolta fondi, per dare aiuto alla popolazione travolta dal dramma, come accadde invece all'indomani della tragedia in Liguria?

Basta. Sono letteralmente schifata da tutta qesta storia, dal pregiudizio che travolge noi meridionali, proprio come un fiume in piena.
La verità è che l'Italia sta franando tutta, sta crollando pezzo per pezzo, da Nord a Sud: il fango non ha ragioni, non ha preferenze, colpisce indistintamente. E' il fango della casse politica, della casta che ha rovinato e sta rovinando il nostro Paese, pensando esclusivamente all'arricchimento personale e non al bene comune.
Siete delle merde politici italiani, siete degli assassini...

10 commenti:

  1. è un lento morire...
    con la rabbia strozzata in gola...

    RispondiElimina
  2. Io sono allibita del fatto che pochi ne abbiano parlato, anche sul FB. Io ore fa ho messo dei link perchè anche questa tragedia mi ha colpito nel profondo, ma vedo che c'è questa tentenza a non parlare o dimenticare il Sud italia...mi chiedo dove sono tutte le persone che si prostavano per aiutare la Liguria. Come dici tu il fango non ha ragioni e aggiungo io, non ha regioni.
    E basta davvero con questi luoghi comuni.
    Abbraccio te e la tua regione ferita, insieme a chi, purtroppo non c'è l'ha fatta.

    RispondiElimina
  3. sempre le stesse...incuria, soldi pubblici che vengono sperperati nel nulla da persone prese solo da sè stesse

    RispondiElimina
  4. hai ragione....ci credi che ti ho pensato in questi giorni vedendo le notizie?a te e ad altre amiche siciliane....che disperazione!
    Un abbraccio
    Ps...bello questo template!

    RispondiElimina
  5. Genova, l'isola d'Elba, Catanzaro, Taranto, Cagliari, Rimini...
    che differenza fa?
    sempre di tragedia si tratta: vite spezzate, famiglie distrutte, senza casa, senza lavoro, i sacrifici di una vita spazzati via in pochi minuti... quando addirittura non si perde la vita.
    Giusto il logo dell'Italia che hai postato, giusto il tuo livore verso una classe politica che ha come unico obiettivo riempirsi le tasche.

    E ancora si parla di allerta, di allarme, di piogge pesanti...

    Un abbraccio

    http://azalearossa1958.wordpress.com

    RispondiElimina
  6. @ valeren: le costruzioni su quello che è stato definito il letto asciutto di un torrente ( si tatta in verità di un paio di metri di terra in corrispondenza di una vallata che nemmeno i miei trisnonni hanno mai visto occupata da un fiume)erano : un palazzo ristrutturato non da molto e che si trovava in quell'esatto punto dall'Ottocento , e un vecchio convento di suore anch'esso lì presente da secoli.
    Nessuna delle case interessate aveva subito un trattamento di risanamento, fidati che non dico ca22ate (la terza risultata abusiva era in costruzione e in riva al mare). Erano abitazioni regolari.
    Purtroppo il territorio sta mutando, sta mutando perchè non c'è cura del territorio stesso, perchè le montagne vengono devastate dagli incendi e un albero, che con le radici, trattenga il terreno non c'è più; le vallate (è pieno zeppo di vallate in cui vanno a confluire le acque piovane formando fiumi che prima non c'erano e poi appaiono come per magia), sono lasciate nell'incuria più totale, ed infine la cementificazione, la costruzione di nuove case, non necessariamente dove non le dovresti costruire, ma anche dove le potresti costruire (in un territorio già fragile, non esiste un posto sicuro dove costruire).
    Vedi il mio è un territorio complesso e difficile. Ci vorrebbe tanta cura, soltanto tanta cura. Ma per fare ciò servono quattrini e il più delle volte quella miseria che arriva viene bruciata anche dall'incapacità delle amministrazioni locali.
    E' tutto l'insieme che va ad innescare una bomba ad orologeria.

    Io e te non ci conosciamo da molto, ma chi legge il mio blog dall'inizio sa benissimo come la penso sulla "questione meridionale": non sono mai stata tenera con i miei corregionali che si lordano d'inettitudine, d'ignoranza e che soprattutto danno il loro contributo per farsì che l'idea di un'isola mafiosa, omertosa e abusiva, sia la realtà quotidiana. Io non nego che l'abusivismo sia un'attività fiorente soprattutto nel meridione italiano, ma non per questo chi muore giù di Roma non deve contare un caiser. E' questo quello che mi fa rabbia.
    Il pregiudizio.

    Per Zafferanea, non abiterei manco morta lì e hai pienamente ragione!

    RispondiElimina
  7. La spietata lotta per catturare lettori/ascoltatori porta a questo, così finiamo col leggere/sentire sull'ultima sbronza/cotta della velina di turno subito dopo una notizia tragica che ha come protagonisti, loro malgrado, vittime innocenti.
    Sembra di vivere in un enorme tritacarne.
    Aza.

    RispondiElimina
  8. non ci sono morti di serie a e serie b...questa è una cazzata colossale...e nessuno fa paragoni o esprime giudizi cosi caustici...ciò che è accaduto e continuerà ad accadere in italia è dovuto a incuria ma anche ad abusivismo, sia al nord che al sud...che c'entra il fatto dei meridionali?? anche quassù ci sono gli abusivi, mica nessuno lo nega...il problema è che manca la prevenzione...quando ci si comincerà ad occupare anche di quest'aspetto, forse le cose miglioreranno, fermo restando che gli abusivi, del nord e del sud, han sempre torto...

    Luigi

    RispondiElimina
  9. ciao cara...

    io sono su iobloggo

    Annika

    RispondiElimina
  10. Ciao Laila, tra i tanti post scelgo questo per commentare, perché la mia regione è stata ferita quanto la tua e conosco il senso d'impotenza che prende davanti a queste disgrazie.
    E ti dirò che alla fine poco importano le cause, se non si fa nulla per migliorare la situazione. Colpa di questo, colpa di quello... e intanto piove e la gente muore, nel 2011 in un paese che si reputa civile...
    Spero, forse stupidamente, che i recenti morti siano gli ultimi...

    baci

    Claudia

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.